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al testo di Amina Narimi
Sulla creta dei sentieri
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Discendo poco a poco nel ricordo, che la luce scopre a balzi, come ora, sulle nostre ginocchia separate, quando è raro sentirti respirare. È una mandorla la macchia sul destino, e l’unica che veglia senza lume, che resiste alla spinta verso l’alto, danzando fedele alle sue leggi. Un lieve salmo ti protegge il cuore -anche se a stento so che te ne accorgi- per come tace dove va morendo al niente. Levando nuova luce sopra il viso vedremo insieme compiersi, in un angolo, l’anello primigenio, il nostro fiore, congiungere la notte col suo latte, risorto sulla creta dei sentieri
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amina narimi
- 14/04/2017 22:36:00
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Klara la tua dolcezza mi porta in dono gli occhi chiari sei quel suono che parte e la luce che arriva
Francomio grazie di esserci sempre
Leonora ti abbraccio il cuore mentre entri nei chiari del bosco prendendomi le mani
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Franco Bonvini
- 14/04/2017 11:20:00
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La notte col suo latte è un momento di intimità senza pari, con qualcuno che ha bisogno di quel latte. In un gesto primigenio
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Klara Rubino
- 14/04/2017 10:41:00
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"La notte col suo latte" Mi colpisce moltissimo: un accostamento nuovo, orinale, primigenio però perché dotato di enorme forza vitale. Mi piace il contrasto evocato dal candore, la densa fluidità del latte e lincorporeita e loscurità della notte; eppure potrebbe richiamare la via lattea e le stelle in genere. È abbagliante come vedere una stella da vicino e scoprire che parte un suono e arriva una luce. Come avviene con le tue parole. Un abbraccio.
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Auro d’Arcola
- 14/04/2017 00:03:00
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In primo luogo, la scelta grafica originariamente non era presente. Non è affatto, inoltre, un verso inquisito e reietto, ma soltanto una sensazione di inadeguatezza al complesso della trama espositiva. E, per concludere, mi sembra paradossale affermare che sia "il punto d’appoggio, il punto di fuga, su cui l’intera composizione si poggia", se è vero che lautrice laveva inserito tra i trattini come quasi, appunto, a sussurrarlo....
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Leonora Lusin
- 13/04/2017 23:08:00
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Perfetta armonia, frutto di un lungo lavoro di raccoglimento. Osservo col batticuore (come diresti tu) questa metamorfosi dellanima che si fa scrittura,
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Amina Narimi
- 13/04/2017 22:17:00
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quattrostraccisullapelle, fratello dentro il cuore, come un cuore dentro un altro cuore, sei al centro del pensiero che precede le parole, quel sussurro è inalienabile, il suo senso, tuttavia se trovassi unaltra forma che sommessamente dica dove va quella preghiera...
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quattrostraccisullapelle
- 13/04/2017 22:02:00
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Eppure, in disaccordo con il precedente commento e con la tua scelta grafica, quel verso inquisito e poi reietto, sì da sussurrarlo e relegarlo fino a quasi allinvisibile, è per me il punto dappoggio, il punto di fuga, su cui lintera composizione si poggia, poiché esalta e glorifica quel salmo che proteggendo il cuore si destina al niente; fino allalba luminosa dellamore, che sia lescatologico congiungimento della notte con il suo latte - bellissima metafora pasquale - oppure che si tratti dellamore di una madre per il proprio foglio ovvero ancora dellamore che lega un cuore allaltro.
Perdonatemi...
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Amina Narimi
- 13/04/2017 21:00:00
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Sì Auro, ho dubitato, ed ora ne ho conferma, i trattini erano un sottovoce, ma si sente uguale...grazie davvero della lettura positiva e del suggerimento, cercherò una modifica
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Auro d’Arcola
- 13/04/2017 20:53:00
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Una poesia incantevole, dal titolo alla chiusa. Stride, a mio modestissimo avviso, il verso "anche se a stento te ne accorgi", che non mi sembra allaltezza della rappresentazione complessiva... Congratulazioni...
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